Il colore delle VIOLE trasformato in un FILO

Il colore delle Viole si trasformo' in un Filo

…….fu così che il ricordo di una storia d’amore

legata al colore delle
VIOLE

si trasformò in un FILO e poi nel contrassegno della

Antica Fabbrica Passamanerie Massia Vittorio 1843

La storia tramandata dalla famiglia racconta di Vittorio, innamorato di Antonietta: non poteva regalarle niente – coroncine, ventagli, coprispalle, ombrellini – che fosse impreziosito con ametiste come lui avrebbe voluto, poiché il viola era allora un colore di esclusivo uso regale e solo chi abitava a palazzo aveva il privilegio di usarlo. Allora, in primavera Vittorio se ne andava lungo il Po e nel fresco sottobosco delle colline raccoglieva viole, viole e poi ancora tante viole per farne dono alla sua amata. Antonietta, da parte sua, conservava tutti i fiori che le regalava Vittorio. E fu così che il ricordo di una storia d’amore legata al colore delle viole si trasformò in un filo e poi nel contrassegno della casa di passamaneria.

Questa bellissima storia mi viene raccontata da Massimiliano sesta generazione dell’Antica Passamaneria Massia 1843 a Torino.

La tradizione nel mondo della tessitura vuole che ogni tessitore abbia, nel tessuto di alta gamma, la sua firma: solitamente nel lato lungo del tessuto si trovano indicazioni sulla provenienza del prezioso capo.

La passamaneria Massia, fin dalla fine dell’800, utilizza come segno distintivo discreto, ma sempre presente, un filo color viola.

La loro FIRMA in VIOLA

 

Quest’antica arte e’ da sempre stata sinonimo di eroismo, raffinatezza e privilegio. La famiglia Massia si fregia della capacita’ di conservare e restaurare oggetti storici, ma anche di realizzare elementi  decorativi moderni e attuali.

 

Sono le antiche ricette, tramandate di padre in figlio per sei generazioni che consentono di mantenere nel tempo un altissimo livello qualitativo.

UNA TRADIZIONE TRAMANDATA
GENERAZIONE DOPO​ GENERAZIONE

-

– VITTORIO E MASSIMILIANO MASSIA –
- ESPERIENZA -
- INNOVAZIONE -

Il negozio storico e’ in centro a Torino nel palazzo dei Conti Giriodi di Pannissera dove Silvio Pellico scrisse “Le mie prigioni”. La loro Bottega d’epoca e’ tutelata dalla Sovraintendenza dei Beni Culturali.

FOTO NEGOZIO_PH DINOIA

 

Lo stabilimento e’ un vecchio mulino del ‘600 sulle rive della Dora (oggi anche Museo). I telai meccanici sono tutti originali, i piu’ antichi del ‘700 e i piu’ modeni del dopoguerra permettono lavorazioni uniche.

 

 

Qui Vittorio realizza ancora a mano le sue corde con un lavoro lento, dedito e meticoloso ed e’ qui che con Massimiliano effettuano le ricerche storiche per ricostruire processi di produzione originali per i lavori di restauro o le analisi di materiali innovativi come il neoprene o la fibra di carbonio.

Vederli lavorare insieme, l’uno con il suo sapere inesauribile e l’altro con la curiosita’ per l’innovazione e l’avanguardia, rende questo luogo storico, visionario e contemporaneo.

Qui potete ritrovare l’arte di tessere filati, due secoli di lavorazioni artigianali di altissima qualita’, alamari, frange, fiocchi per arredi reali, teatri, abiti di alta moda ed in ognuno, immancabilmente, la loro firma in….. Viola.

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